La fast track surgery e l’importanza del rapporto con il paziente.

La fast track surgery è un approccio multidisciplinare che pratico insieme al mio team da qualche anno e mira al recupero rapido del paziente dopo un intervento di chirurgia protesica di anca o ginocchio. Gli obiettivi fondamentali sono: 

  • riduzione del tempo medio di degenza ospedaliera: il paziente può essere dimesso già dopo 4/5 giorni, con minori complicanze post operatorie e una diminuzione della necessità di effettuare trasfusioni di sangue. 
  • rapida ripresa della deambulazione: il paziente infatti è in grado di camminare utilizzando le stampelle già dopo circa 4/5 ore dall’intervento.
  • rapida ripresa delle attività quotidiane.
  • protocollo su misura: il paziente è al centro del protocollo di cura e viene coinvolto in maniera attiva in tutte le sue fasi.

Per raggiungere gli obiettivi è necessaria un’azione coordinata da parte di un team di professionisti specializzati nella cura e nel trattamento del paziente, che comprende: chirurgo ortopedico, anestesista, internista, fisiatra, fisioterapista e staff infermieristico.

Il protocollo di fast track si suddivide in 3 fasi ben distinte: 

  1. Fase preoperatoria: fase fondamentale in cui si studia il paziente per prepararlo ad affrontare l’intervento nel migliore dei modi. Le condizioni cliniche del paziente devono essere ottimali, per minimizzare i rischi di complicanze post operatorie normalmente legate a comorbidità presenti già prima dell’intervento.
    Le problematiche che riscontriamo di frequente riguardano:
    – il peso eccessivo del paziente: può aumentare le complicanze post operatorie e allungare la degenza perché la riabilitazione diventa più complessa, allungando la guarigione della ferita e causando un maggior rischio di infezione.
    – il fumo di sigaretta: può aumentare le complicanze post operatorie
    – i valori della glicemia: da tenere sempre  sotto controllo
    – lo stato nutrizionale
    – la valutazione dell’emoglobina: fondamentale per la ripresa rapida del paziente se è presente un adeguato livello di ferro nel sangue.

    In alcuni casi specifici, ci possiamo avvalere di integratori per far affrontare ai nostri pazienti l’intervento nelle migliori condizioni possibili.
    Durante questa fase è fondamentale che il team coinvolga il paziente e i suoi cari nelle diverse fasi del percorso, dal ricovero in ospedale fino alla dimissione e alla convalescenza a casa, affinché il paziente possa agevolare la corretta ripresa e facilitare il recupero rapido.
    Ogni specialista del team è coinvolto: L’ortopedico esporrà la tecnica mini-invasiva, mentre l’anestesista esporrà le varie tecniche anestesiologiche e di controllo del dolore. Il fisioterapista, infine, si soffermerà sull’importanza del rinforzo muscolare e degli esercizi da svolgere prima dell’intervento e sui passi immediatamente successivi all’intervento, come la messa in piedi in prima giornata, i passaggi posturali e il rapido ritorno alla cura della persona.  
  • Fase operatoria: la tecnica mininvasiva che eseguo e l’approccio anestesiologico riducono al minimo lo stress chirurgico, creando il minor disturbo possibile per la fisiologia del paziente. Un intervento di protesi d’anca dura in media 40/45 minuti, non compromette la massa muscolare e il tessuto osseo ed è essenziale per il percorso fast track surgery, perché permette di ottenere minor sanguinamento e minor dolore. È importante non usare drenaggi nel sito chirurgico e se possibile non utilizzare il catetere vescicale per favorire la riabilitazione post-operatoria.
    L’anestesia inoltre deve essere ben equilibrata e più selettiva possibile, concentrandosi solo su l’arto da operare e per un tempo il più possibile breve, per dare la possibilità al paziente di mettersi in piedi e deambulare lo stesso giorno dell’intervento.
  • Fase post operatoria: gli obiettivi principali di questa fase sono il controllo del dolore, una precoce deambulazione e il ritorno rapido ad una autonomia negli spostamenti e nella cura personale. Questo risultato è possibile solamente se si segue un approccio multidisciplinare tra l’anestesista, internista , il fisioterapia e lo staff infermieristico. 

Il giorno stesso dell’intervento il paziente viene messo sulle proprie gambe e aiutato a fare alcuni passi nella propria stanza con l’aiuto delle stampelle e del fisioterapista, mentre gli  vengono insegnati esercizi di potenziamento muscolare dei glutei e del quadricipite. Dal giorno successivo, il paziente può camminare nel corridoio del reparto, eseguire esercizi muscolari più complessi, imparando a salire e scendere le scale grazie all’aiuto dei fisioterapisti due volte al giorno, e utilizzare in autonomia i servizi igienici.
In quarta giornata, o al più tardi quinta, il paziente viene dimesso ed è in grado di  eseguire tutti movimenti di vita quotidiana in maniera autonoma con l’aiuto delle stampelle, che verranno rimosse nel giro di circa 3/4 settimane.

Sedi

Milano ICH – Istituto Clinico Humanitas, Via Alessandro Manzoni, 56, 20100 Rozzano (MI)

Milano Humanitas San Pio X, Via Francesco Nava, 31 20159 – Milano (MI)

Milano Physioclinic, Via Fontana, 18 20122 – Milano (MI)

Milano Medica, Via Filippo Turati, 29 20121 – Milano (MI)

Salerno, Via Trento, 94/B 84124, Salerno (SA)

Napoli Clinica Mediterranea, Via Orazio, 2 80122 – Napoli (NA)

Calabria, Via San Francesco, 4 87064 – Corigliano Calabro (CS)

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