Necrosi testa femorale

La necrosi della testa femorale è una condizione in cui la circolazione sanguigna alla testa del femore diminuisce, causando la morte delle cellule nella zona colpita. Questo problema può manifestarsi con sintomi simili alla coxartrosi, ma in modo più aggressivo e rapido. Una diagnosi precoce è essenziale per prevenire un rapido deterioramento della cartilagine dell’anca.

Le cause della necrosi della testa femorale possono essere varie, comprese lesioni traumatiche come la lussazione della testa del femore o fratture del collo femorale, microfratture dell’osso trabecolare, terapia corticosteroidea prolungata, alcolismo, emoglobinopatie come l’anemia falciforme e la talassemia, radioterapia utilizzata nei trattamenti oncologici. In alcuni casi, le cause possono anche essere di natura genetica, predisponendo a problemi di coagulazione o microtrombosi.

I sintomi della necrosi della testa femorale includono dolore, spesso localizzato all’inguine e talvolta irradiato alla parte anteriore della coscia. La gravità dei sintomi è correlata allo stadio della malattia, che può essere asintomatica nelle fasi iniziali. Le analisi di laboratorio risultano normali in assenza di cause specifiche come le emoglobinopatie. La diagnosi può richiedere l’uso di test di imaging come la radiografia del bacino e la risonanza magnetica (RM) per valutare lo stadio della malattia.

Il trattamento della necrosi della testa femorale varia a seconda dello stadio della malattia. La riabilitazione è essenziale in ogni opzione terapeutica per garantire un recupero ottimale.

Nelle prime fasi della malattia, possono essere utilizzati antidolorifici, farmaci per stimolare il metabolismo osseo, magnetoterapia e camera iperbarica. Durante questi trattamenti, è importante evitare di stressare l’articolazione colpita. In alcuni casi, vengono effettuate iniezioni di cellule staminali o di PRP (Platelet Rich Plasma) per promuovere la rigenerazione della cartilagine.

Nei casi più gravi o non responsivi, il trattamento chirurgico può essere necessario. Questo può includere la decompressione della zona necrotica mediante fori nella testa del femore per alleviare la pressione e favorire la crescita di nuovi vasi sanguigni. Questa procedura è rivolta principalmente ai pazienti più giovani. Inoltre, può essere associata a un innesto osseo per sostenere la cartilagine articolare e prevenire il collasso dell’osso.

Nei casi più avanzati, la sostituzione dell’articolazione con una protesi d’anca può essere considerata. Questa procedura mira a ripristinare la mobilità articolare e ad eliminare il dolore. La scelta tra una protesi parziale (sostituendo solo la testa del femore) o una protesi totale (sostituendo testa del femore e tetto acetabolare) dipende dal grado di degenerazione. La procedura di sostituzione articolare ha dimostrato di avere risultati positivi nel 95% dei pazienti.

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