Artrosi dell’anca: qual è il rischio se si rifiuta o rimanda l’intervento?

La coxartrosi non è mai un’indicazione per una chirurgia d’urgenza, a differenza ad esempio di una necrosi della testa del femore dove vi è un infarto e quindi un collasso della stessa e il paziente, naturalmente, per il dolore intenso, richiede un intervento chirurgico in tempi brevi, quindi costituisce una vera e propria urgenza da eseguire.

Per quanto riguarda la coxartrosi, quando da un punto di vista radiografico risulta ormai in stadio molto avanzato, ovvero quando ha consumato tutta la cartilagine e quando, anche da un punto di vista clinico, abbiamo una riduzione del movimento articolare e in fase di test clinici riscontro dolore intenso, do al paziente che ne è affetto un’indicazione chirurgica.

Pur essendo io molto cauto nel dare un’indicazione chirurgica ai miei pazienti, quando si verificano i casi sopra elencati è necessario ricorrere a un intervento chirurgico in tempi brevi perché rimandando o addirittura evitando l’intervento ci possono essere diverse conseguenze e complicazioni come in seguito elencate:

  • La prima è che, aumentando la rigidità dell’anca, i legamenti e i tendini dei muscoli si accorciano. In questi casi successivamente nel post-operatorio ci sarà bisogno di un periodo più lungo di riabilitazione per recuperare la lunghezza (ovvero il movimento perso) quindi sarà necessario eseguire per un maggior tempo esercizi di allungamento rispetto ad un paziente che ha eseguito al momento opportuno l’intervento.
    Inoltre possono esserci conseguenze con riferimento alla situazione muscolare: il muscolo si ipotrofizza e ipotrofizzandosi il paziente avrà più difficoltà nel successivo rinforzo muscolare e avrà una ripresa dell’autonomia che può essere più lenta rispetto ad un paziente che si è operato in tempistiche giuste. 
  • Rimandando l’intervento, poi, ci possono essere conseguenze sul sovraccarico che si può avere sull’arto inferiore controlaterale: tante volte il paziente consuma prima del tempo l’anca oppure il ginocchio “opposti” perché in maniera automatica il paziente poggia di più l’arto non dolente rispetto all’arto dove l’anca fa male.
    Situazione posturale: un’anca malata può alterare la postura e quindi causare delle lombalgie oppure delle gonalgie e quindi anche per questo motivo è importante intervenire in tempo con una protesi d’anca.
  • Infine, il consumo di tessuti causato dalla coxartrosi  può andare oltre la cartilagine pertanto il paziente, quando rimanda l’intervento, può ritrovarsi con anche l’osso subcontrale consumato (che si trova al di sotto della cartilagine). Una situazione che potrebbe rendere l’intervento chirurgico più impegnativo e complicato, magari rendendo necessario un trapianto d’osso.

 

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